Amore e infedelta'


Abbiamo ricevuto (e anche raccolto veleggiando per il web) alcune considerazioni su questo "scottante" tema.Argomento che sempre ha coinvolto uomini e donne di tutte le eta' . Abbiamo tenuto per intero i testi, pubblicando anche punti di vista diversi dai nostri. Cosi' puoi farti un'idea di quello che le persone pensano e scrivono sul tema.

Cliccando sui link potrai andare a vedere il sito di riferimento .


I dati da uno studio della Società italiana di terapia cognitiva


Chat: un milione di donne «tradisce» sul web


Non è solo «moda»: entrano componenti psicologiche come la tristezza, la solitudine o la scarsa comprensione con il partner

ROMA - «Chattare» è un po' tradire. Non si tratta però solo di «moda», ma entrano componenti psicologiche come la tristezza, la solitudine o la scarsa comprensione con il partner. Ma chi tradisce? Le donne, ovviamente, soprattutto le laureate, visto che sono circa il 60-70% degli utenti delle chat online. Lo ha sostenuto il professor Tonino Cantelmi, presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici italiani, intervenendo al 26mo Congresso internazionale della società italiana di psicologia (Sips) a Roma. Cantelmi ha riportato i dati di uno studio osservazionale della società italiana di terapia cognitivo-interpersonale, in dieci siti chat su 260 persone.


TRE MILIONI DI PERSONE IN CHAT - In Italia sono circa 3 milioni le persone abituali delle chat sul web. «Il 60% delle donne ha una relazione primaria con il marito o partner. Il 70% di loro (oltre un milione), con un'età compresa tra i 20 e 45 anni, cerca uno o più partner in rete solo per affetto, per non sentirsi sole», ha affermato il professore. «Gli uomini invece chattano alla ricerca di una compagna di rete esclusivamente per sesso, infatti sette uomini su dieci chiedono di incontrare la donna con la qualche si scambiano parole d'affetto, d'amore virtuale». Cantelmi ha inoltre ricordato che «il tradimento» in rete sfocia talvolta nel divorzio reale.


DONNE «SOLE IN COPPIA» - «Queste donne sono "sole in coppia" e cercano in rete l'anima gemella ma non per sesso, soltanto per essere ascoltate e quindi comprese», ha aggiunto lo psicologo. «Le donne spesso cambiano partner in rete e si confidano con altri uomini, ma evitano quasi sempre di incontrarlo e quando le richieste dell'uomo si fanno insistenti, cambiano partner virtuale», ha aggiunto Cantelmi mettendo in evidenza la pericolosità dalla «rete» per i più piccoli.


ATTENZIONE AI PIÙ PICCOLI - «L'8% dei bambini tra 6 e 11 anni sono soli in casa e il 30% chatta in rete, via internet, al telefono o usa i videogiochi. Quando chatta il 10% dei bambini entra in contatto con adulti in "conoscenze pericolose"», ha concluso lo psicologo.

Si ringrazia corriere.it



 


"Amo il tradimento, ma odio il traditore."

Giulio Cesare





L’innamoramento (ed il tradimento) più famoso:

Lancillotto sta per baciare Ginevra. (Miniatura francese del XIV secolo).



Attente alle "amiche"


Sembra che la gran parte delle 'scappatelle' extraconiugali avvenga sempre più spesso con persone che fanno parte della nostra cerchia di amici o conoscenti. Sarà perché l'occasione fa l'uomo ladro, sarà perché è più facile andare a 'pescare' dove già si è conosciuti, sarà magari anche perché non si ha il tempo né le energie di andare a guardare un po' più in là... fatto è che essere tradite dal proprio partner è già una cosa bruttissima, sapere che il tradimento è stato consumato con una amica o conoscente è davvero terribile.

Eppure succede, e spesso anche, almeno a giudicare dal vostro feedback. Per questo motivo abbiamo deciso di affrontare questo argomento, come sempre in maniera semiseria, e di classificare i tipi di persone da cui dobbiamo provare a guardarci le spalle, e non solo. Infatti perché ci sia il tradimento si deve essere sempre in due: il vostro partner, appunto, e l'altra. Che potrebbe essere una vostra conoscente, una vostra amica, a volte addirittura una parente. Occhi aperti...


L' 'amica fedele', quella che è sempre pronta ad ascoltarvi ed è sempre pronta ad aiutarvi. Come quella volta in cui hai dovuto partire per un viaggio di lavoro, e lei si è gentilmente offerta di fare la spesa per il tuo 'lui' durante la tua assenza. Perché: Poverino, lavora tutto il giorno, non vorrai anche mandarlo al supermercato da solo alla fine della giornata...! Sì, al supermercato...


La collega che non riesce a trovare l'uomo ideale. E allora continua a cercarlo e a provarne il più possibile. Il vostro partner compreso. Perché quella sera alla sua festa di Natale non lo hai mai perso di vista, tranne quando hai dovuto andare a dare una mano in cucina. C'erano tutte, o quasi. E da quella volta gli sms misteriosi sul cellulare di lui sono diventati una regola...


La compagna di classe. Quella che non perde occasione per dirti quando sei fortunata, e quanto invidia la tua relazione. Così tanto che ci vorrebbe provare anche lei... e infatti ci ha provato. Come è andata? Non lo saprai mai, certo se devi giudicare dalle occhiatine di intesa tra le altre 'amiche' mica tanto bene... per te chiaramente.


La cuginetta inquieta. È una lontana parente, ma bazzica per la tua casa da quando sei piccola. È abituata a condividere tutto con te, vestiti, trucco, vacanze. Purtroppo l'abitudine a condividere le cose con te non si ferma agli oggetti inanimati, e non basta tenere gli occhi ben aperti, sai benissimo che l'occasione, se non si è già presentata, si presenterà sicuramente prima o poi. E poi lei a lui piace...


La sua collega. Quella nuova, quella che ha preso il posto della Sig.ra Maria che è andata in pensione il mese scorso. Solo che la nuova sostituta ha quarant'anni in meno, un po' troppa iniziativa, e soprattutto il vizio di trattenersi in ufficio fino a tardi. Abitudine che da qualche settimana sembra aver preso anche il tuo partner...


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Il Tradimento


Dal latino tradere (trans-dare) consegnare.

L'accezione negativa è tardiva e risale all'avvento del Cristianesimo, legato all'inganno di Giuda e all'abitudine dei Vescovi di consegnare i testi sacri alle autorità pagane durante la persecuzione di Diocleziano.


Se si riflette il tradimento è parte della natura umana così come lo è l'amore che ci porta a vivere insieme ed a proteggerci a vicenda.

E' nel fare esperienza nei rapporti che si può ferire e deludere l'altro.

Nuovi incontri, improvvisi interessi sollecitati da inattesi stimoli ci rivelano lati insoliti della personalità, ci chiamano a conoscenza ed abitudini inaspettate.


Si cambia vivendo, facendo esperienza e questo costa tradimenti che suscitano sofferenza e dolore a noi e a chi ci sta vicino.

Il tradimento di per sè non è negativo: è solo un fatto. E' parte della vita che si muove e muta, siamo soggetti a continui assestamenti e trasformazioni.


Il figlio che si ama ci potrebbe comunicare che andrà a vivere lontano in un altro continente o che si unirà ad una giovane straniera con abitudini a noi del tutto ignote. L'uomo amato ci potrà rivelare che non ci ama più: che ama un'altra. In questi casi ciò che è positivo per uno, diventa negativo per l'altro.

Sono eventi che provocano sofferenza, ma soprattutto una ferita al proprio orgoglio.


Solo se avrà il coraggio di riconoscerlo ed affrontarlo anche la persona tradita potrà cogliere l'opportunità di costruirsi una personalità più adeguata e vivere un esistenza che chiede sempre nuovi adattamenti.


E' necessario un lavoro perché ci si possa assestare in un nuovo equilibrio.

In una relazione amorosa in cui il coinvolgimento è intenso la persona tradita si sentirà andare in pezzi, sconvolta nelle sue sicurezze, ferita, in preda ad un senso di vuoto.

Niente la potrà consolare, il mondo apparirà crudele e nemico.


Questi sentimenti saranno tanto più vivaci quanto maggiore è stato l'appoggiarsi, affidando all'altro all'altro le soluzioni dei problemi e richiedendo per sésolo 'protezione'.

Sono stati d'animo che suscitano impulsi a morire o a vendicarsi.

Vendette amare e feroci che sono consumate, a volte, tramite i figli o tramite le cose, gli oggetti un tempo più amati e condivisi.


In preda a delusione la persona tradita non è più capace di tener conto di sé e dell'altro e di chiedersi:'ma con quale effettivo diritto sto compiendo questo gesto...?

La vita per essere vissuta richiede un grande equilibrio che si costruisce attraverso grandi e piccoli tradimenti.

E pochi hanno ricevuto in modo tale da essere abili a muoversi e a riprendere il cammino tra le difficoltà e gli inganni.


Dott. Maria Grazia Bernetti




L'adulterio può distruggere un matrimonio?


Ogni coppia ha una sua storia


Sembra utile sottolineare che anche riguardo a questo tema, in psicologia, non vi sono regole. Ogni vita di coppia è 'individuale' e 'singola', nel senso che quel determinato intreccio di pensieri ed affetti tra due persone non può avere niente in comune con ciò che avviene in una diversa e sia pur simile unione.


L'uomo, nei suoi limiti, a cui da sempre, cerca di sfuggire, si aggrappa a sicurezze. Cerca definizioni, non comprendendo che si tratta di operazioni mentali con cui sfugge alla realtà personale, non permette a sé stesso ed all'altro di esaminare crisi, cedimenti, delusioni con animo autentico e sincero.


Superficialità e norma


E' necessario sgombrare il campo da una mitologia che è cara alle anime romantiche. Non tutti hanno la capacità di amare e in profondità di sentire. Le unioni possono essere suggerite da un'allegoria eccitata, dove un'attrattiva fuggevole viene scambiata per intensa, oppure possono nascere semplicemente in un clima di superficialità. Sono i casi in cui l'adulterio è o diventa stile di vita, un mood per evadere da un'esistenza noiosa.


C'è chi ci si accomoda, ritiene che non vi sia un'altra possibilità di stare in relazione. Lo teorizza. Certamente la 'sicurezza' il 'benessere' economico, se viene scambiato come un tempo in cui è così importante dar valore ai sentimenti, può favorire lo sviluppo di una certa tipologia: uno stare insieme dominato dalla stancabilità e dallo snobismo.


Amore e passione


C'è chi sostiene che l'amore sia gioco, passione, creatività e che quindi richieda la libertà. Ma non necessitano anche gli artisti, gli scienziati, accanto ad una fantasia senza freni, di una capacità di lavoro atta ad imbrigliarlo e condurla così a formulare le ipotesi o le tesi prima solo intuite?

Sono osservazioni un po' buttate lì per indagare, per vagare in mood più o meno riflessivo intorno a vicende umane sempre intricate ed intriganti.


Maturità e tradimento


Se i sentimenti sono vissuti nella carne e nel sangue, 'adulterio, il tradimento è molto doloroso. Anche per un partner che ha una sua solidità, è molto difficile distinguere quanto la ferita nasca dalla preoccupazione di non essere più corrisposto, o quanto non prevalga una ferita al proprio orgoglio.


L'uomo o la donna si sentono messi 'in minoranza', si può pensare che il compagno abbia avuto il 'coraggio' di fare ciò che non si è osato per primi. E' importante porsi questi interrogativi: da lì piano, piano, possono partire osservazioni, considerazioni che fanno male, ma sono di aiuto ad impedire decisioni impulsive, affrettate.

Il dolore può essere così violento da indurre a credere che non ci sia altro rimedio che la separazione. A volte non ci si dà il tempo di pensare che i tradimenti nascondono un'insofferenza, che è anche un richiamo, per qualche aspetto della vita insieme, e, quindi, rappresentano, mettono in scena un desiderio di un reciproco mutamento.


Se esisteva già un sincero affetto e se le due persone in gioco sono disposte a rivedere le loro posizioni, è possibile che la relazione riprenda su nuove basi e che si crei uno scambio più ricco e denso di significati.

Di frequente hanno occasione di emergere conflitti che sono rimasti in ombra per anni. La forte attrazione iniziale può far pensare che non ci sia bisogno 'delle parole per dirlo'. Non è mai così. Sì, ci sono a tratti le intuizioni felici ma queste saranno tanto più frequenti se i due si parlano, e si comunicano non solo le gioie, ma anche i malesseri, i disagi.


Tante volte una donna o un uomo che si sentono impacciati, imbarazzati sessualmente, possono pensare 'imparerò…'. Ma se non se ne parla, se vince il pudore, la vergogna, non è detto che il partner comprenda cosa l'altro sta vivendo.

L'impaccio di uno può determinare, alla lunga, l'impaccio dell'altro: la paura di ferire o di rimanere feriti può essere causa di noia e di equivoci a non finire.


Dott. Maria Grazia Bernetti


margherita.net


Antropologia dell'adulterio


Infedeli per istinto

 

Il tradimento è una vera necessità biologica. Un'eredità dei nostri progenitori che rappresenta il trionfo della natura sulla cultura, dato che le avventure extraconiugali esistono anche là dove sono punite con la morte. Lo sostengono alcuni studiosi di questo "bene di largo consumo"


Cesare Capone e Flavia Caroppo


E' anche la nostra società a non essere adatta alla monogamia, sottolinea Giacomo Dacquino, psicologo e psichiatra, docente universitario di Torino."Il tradimento coniugale è diventato un bene di largo consumo anche nel nostro Paese, tradizionalmente molto "casto" sotto il profilo del matrimonio e dei rapporti di coppia in generale", prosegue l'esperto. "I costumi sono cambiati al punto da aver reso l'adulterio il peccato più confessato dagli italiani, quello che supera tutte le altre trasgressioni erotiche". E in fondo il partner assolutamente fedele e le storie d'amore a prova di tradimento non esistono, perché tutti tradiamo con il pensiero, tutti abbiamo l'istinto di "rapina" e quindi desideriamo relazioni "extra", almeno con la fantasia. E' una questione di scelte Ma perché dal desiderio si passi all'azione è necessario che nella coppia scatti un meccanismo preciso, quello del disamoramento. "Prima che il tradimento si consumi, molto di frequente si crea il silenzio affettivo e sessuale, e prima ancora la perdita di fiducia, la disistima, l'indifferenza o l'intolleranza", sostiene Dacquino, affermando inoltre che se c'è l'amore non si pensa proprio a tradire, si prova solo il "piacere della fedeltà". "Può darsi che l'impulso all'adulterio abbia anche un fondamento genetico", conclude lo psichiatra, "ma le ipotesi, poiché solo di ipotesi si tratta, esposte da Helen Fisher e da Robin Backer circa le radici biologiche dell'infedeltà, non devono far credere che quanto è scritto nei geni sia del tutto incontrollabile. La fedeltà è una scelta volontaria, ma si deve essere allenati al dominio di sé, al duro lavoro quotidiano fatto di chiarimenti, sublimazioni e inevitabili mediazioni". Se è vero che infedeli si nasce, fedeli si diventa.


Tratto dalla testata Newton


- - Rizzoli rcs - Articolo apparso sul numero di Novembre 1997


Il tradimento

  

Il tradimento è l'argomento preferito di molti giornali femminili e fiumi di inchiostro sono stati versati. Nell'ottica di una comprensione delle basi dell'argomento è utile capire la grande suddivisione che può essere fatta.


L'immaturità sessuale - Riguarda soprattutto gli uomini, anche se la percentuale femminile è andata aumentando con l'emancipazione. Si tradisce per provare nuove situazioni sessuali, ritenute più appaganti. Riguarda soggetti che non sono mai riusciti a vivere completamente le proprie fantasie, spesso più estetiche che sessuali (una donna bellissima o un uomo dal fisico scultoreo). Un comportamento tipico è quello dell'uomo sempre galante con le donne che ha avuto poche o non diversificate esperienze sessuali. Il tradimento può essere unito o meno a un grosso coinvolgimento emotivo. Ciò che è importante notare è l'associazione a una situazione sessuale nuova per il soggetto. Non rientra in questa categoria il tradimento a sfondo sessuale per insoddisfazione: chi tradisce perché il partner si è raffreddato tradisce per incompletezza, cioè perché non riceve più ciò che vorrebbe ricevere.


Il narcisismo - Riguarda entrambi i sessi. Negli uomini il fenomeno potrebbe rientrare nel generico concetto di machismo: l'uomo tradisce per affermare la propria virilità. Nella donna si manifesta con lo stato di geisha: la relazione sessuale è un atto giudicato normale, quasi quotidiano, non esclusivo, la donna si offre a un uomo proprio come gli offrirebbe un tè o accetterebbe un invito a pranzo. Sia nel macho sia nella geisha è evidente uno stato di insicurezza notevole che porta l'individuo a identificare nell'atto sessuale un'approvazione per la propria persona. Ovviamente con queste premesse non è in grado di reggere un rapporto esclusivo.


L'incompletezza - È di gran lunga la causa più comune: il partner non dà quello che ci si aspetta e che si trova invece in un'altra persona. Mille sono le sfaccettature dell'incompletezza. È proprio a causa di questa varietà che, parlando di tradimenti, troppo spesso si entra nel particolare per giustificare o per condannare. In realtà è un errore fondamentale: prima occorre definire la classe a cui il tradimento appartiene e ragionare sempre per schemi molto generali. Si scoprirà che

  non esiste comunque nessun motivo valido che giustifichi un tradimento.

 

Questa asserzione non è certo un inno alla fedeltà, ma una considerazione sulla qualità della vita di chi tradisce; poiché non esiste alcun vincolo indissolubile (nemmeno il matrimonio, visto che c'è il divorzio):

 

chi tradisce rivela sostanzialmente un fallimento esistenziale.

 

Che bisogno c'è di tradire? Prima si lascia il vecchio partner e poi si va con il nuovo. Chi tradisce è insoddisfatto della sua situazione, ma non ha il coraggio di cambiarla. Quando ci si sente attratti fortemente da un'altra persona vuol dire che il rapporto attuale è in crisi; a questo punto esistono due possibilità: lo si tronca e si inizia una nuova storia o lo si accetta per quello che è, consci che l'attrazione ha solo messo in luce gli aspetti negativi del rapporto: sta a noi decidere se la qualità del rapporto attuale è sufficiente. Il tradimento equivale a tenere il piede in due scarpe, attingendo il meglio dalle due (o più!) fonti: un atto di viltà.

Le corna

Cesare De Silvestri



Si chiamano anche "infedeltà", "tradimento", eccetera; e possono riguardare la parola data, l'amore, l'amicizia, la squadra sportiva, un'idea, un partito, persino la patria. E tutte queste cose vengono giudicate in modo negativo, come un disonore, una vergogna, un'onta, un'infamia. Mentre invece viene giudicata in modo positivo la "fedeltà", il "non mutar bandiera" (come diceva il Giusti), il "non voltar gabbana", e insomma, in tesi generale,"non cambiare mai idea".

Già. Non cambiare idea. Il che significa non cambiar mai opinioni, gusti, inclinazioni, preferenze e desideri. Ma è mai possibile? Non è forse vero che ogni progresso, ogni crescita, ogni sviluppo, arricchimento, miglioramento, perfezionamento individuale e sociale dipende ed è sempre dipeso appunto dal correggere e cambiare in meglio convinzioni, emozioni e comportamenti? Basta aver soltanto una superficiale conoscenza della storia evolutiva e dell'evoluzione storica della nostra specie per rendersene conto. E sappiamo inoltre che l'evoluzione riguarda ogni specie animale e vegetale - e non è detto che non riguardi anche l'intero universo materiale.

Il discorso sarebbe enorme. Ma anche limitandoci all'infedeltà erotico-sentimentale, cioè alle semplici, casalinghe e diffusissime "corna" del titolo, vale forse la pena di farsi qualche domanda. Ma chi è che ha inventato la monogamia - e perché?


Le femmine

Molto probabilmente la prima idea di continuità della relazione sessuale nacque da una situazione di fatto: Quando cioè i gruppi umani vivevano nelle foreste o nelle caverne e la sopravvivenza di un figlio non poteva venir garantita da un solo adulto. L'evoluzione premiò quindi quelle coppie che restavano insieme almeno sino ai primi tre-quattro anni del bambino. Quando poi, per le migliorate condizioni di vita, la duplice presenza non fu più strettamente necessaria, ormai la tendenza si era stabilizzata e continua ad avere una certa influenza anche oggi. Ma, come si può agevolmente capire, questo non ha niente a che fare con la fedeltà nel senso di non fare le corna al partner.


I maschi

Quando l'organizzazione delle prime tribù umane passò dalla comunione dei beni alle prime forme di proprietà privata; quando cioè i maschi più forti ed egoisti, che avevano già il monopolio della caccia e della distribuzione del bottino, delle relazioni e della guerra con le altre tribù, dell'ordine pubblico e della giustizia, s'impossessarono anche della terra, degli animali domestici e delle donne, allora per i maschi divenne di primaria importanza che il patrimonio paterno passasse ai propri figli. Donde l'obbligo di fedeltà delle femmine - spesso pena la vita. E anche oggi non tanto di rado si verificano le atroci e talvolta micidiali prodezze della fedeltà imposta soprattutto alle donne. La manifattura e il commercio delle cinture di castità è affare piuttosto nascosto ma abbastanza fiorente. Meno nascosto, ed anzi clamorosamente sbandierato come segno di virilità, specie nelle regioni più barbariche del nostro paese, è invece il cosiddetto "delitto d'onore".


Altre radici

Le origini preistoriche non bastano però a spiegare la fedeltà così come viene intesa oggi. Qui entrano in gioco sovrastrutture culturali più raffinate che nell'uomo "tradito" vanno dalla prevalente ansia/depressione di perdere la stima altrui e di essere dileggiato come "cornuto", all' ansia/depressione di giudicarsi incapace di controllare la partner. Nella donna "tradita" prevale invece l' ideologia basata sulla tendenza culturalmente indotta di giudicarsi inadeguata specialmente in fatto di bellezza e di rapporti sessuali. La fedeltà dovrebbe invece garantire l'esorcizzazione di questi terrori, mentre l'infedeltà li farebbe precipitare rovinosamente sul partner tradito.


Una lancia a favore

Una conseguenza di tale stato di cose è rappresentato dalla gelosia, ma l'argomento richiede una trattazione a parte che vi prometto presto. Intanto però, dopo averne parlato piuttosto male, vorrei aggiungere che secondo me l'unico ragionevole motivo per cui si spera e si cerca di fare in modo che il partner continui a volerci bene e a scegliere di stare insieme a noi è la possibilità di perderlo. A questo livello le ideologie accennate sopra non avrebbero molto spazio. Purtroppo però non è difficile che talvolta si scivoli nell'ideologia della dipendenza - che ho trattato in un altro articoletto intitolato "Ho bisogno di te". E tanti auguri a tutte le coppie - fedeli o infedeli che siano.





L'adulterio


Come le parole di Francesca producono un effetto sviante con il loro attribuire ad amore e gentilezza sentimenti e atti che nascono dal puro desiderio fisico, così tutto il canto gioca quasi a nascondere la vera natura della colpa, svelata a pieno solo all’inizio del successivo. Già Foscolo (1825, 452) notava che "quell’amore è narrato con arte attentissima a non lasciar pensare all’incesto". Non c’è dubbio, infatti, che il peccato sia l’adulterio aggravato dall’incesto fra cognati. Non, dunque, un semplice peccato di incontinenza rispetto al desiderio, ma un peccato che turba l’ordine sociale, l’armonia familiare e le regole della convivenza. Un peccato che perciò può essere esemplare di uno stile di vita di gruppo o di classe.


Non riesco a vedere (a meno di credere che Dante effettivamente si identifichi nelle parole di Francesca) quali elementi giustifichino realmente le tante interpretazioni dell’episodio incentrate sullo scontro tra potenza del desiderio e libertà del singolo, per dirla con Mazzoni (1974, 134), "tra libero arbitrio e agire umano, tra razionalità e appetiti, tra bisogno istintivo, primordiale, di felicità e dover essere", tanto più, poi, se una lettura di questo tipo viene estesa all’intera compagine del canto, cosicché il catalogo dei morti per amore esprimerebbe "la terribilità di questa passione umana che tutti travolge, e insieme la precisa responsabilità dell’uomo dotato di ragione e libertà che ad essa può resistere" (Chiavacci Leonardi 1991, 149).


Sono proprio i motivi dell’adulterio e dell’incesto a chiarire quale sia la funzionalità del catalogo delle "donne antiche e ’ cavalieri". Sono tutti morti per amore, è vero, e tuttavia non è alla particolarità della fine tragica che il testo riserva un forte rilievo: solo di Didone è detto "che s’ancise amorosa" (v. 61). Si potrà dire che le circostanze della morte di Cleopatra, di Achille, di Paride, di Tristano erano note al pubblico colto, ma non credo che lo fossero quelle della morte di Semiramide o di Elena. Altre circostanze, invece, erano sicuramente più conosciute: che Paride aveva rapito Elena al legittimo consorte e che la loro era stata una relazione adulterina; che Tristano aveva rotto il vincolo di fedeltà allo zio e signore Marco. Di Didone è Dante stesso a informare, ovviamente sulla scorta di Virgilio, che "ruppe fede al cener di Sicheo" (v. 62), cioè alla memoria del defunto marito. Rottura di un vincolo e infrazione di un tabù sembrano essere ciò che unifica le storie dei personaggi elencati. Persino l’uccisione di Achille a opera di Paride nasce dentro a un contesto caratterizzato dal tradimento e dalla rottura dei patti.


Del resto, la dimensione sociale, collegata al tema dell’accordo interpersonale, del vincolo o del patto tra individui o tra gruppi, ha nelle rappresentazioni che nel poema Dante fornisce dell’amore e della sessualità un peso almeno pari a quello assegnato alla letteratura e alla poesia. Se nel Purgatorio è la consorteria dei poeti lirici in volgare (Guinizzelli, Arnaut Daniel) il soggetto del discorso su amore, nel Paradiso il discorso ha come oggetto donne beate (Piccarda, Costanza d’Altavilla) costrette con la forza a venire meno a un voto. Che provochino, o che subiscano, al centro di situazioni di infedeltà collegate al sesso troviamo le donne.



Il Tradimento


Tradire - trtatto dal dizionario Zingarelli


dal lat. tradere ‘consegnare’ con mutamento di coniug. e divergenza di sign., determinata dal racconto evangelico, per cui la ‘consegna’ di Gesù compiuta da Giuda equivale a un tradimento.


Ingannare la buona fede di qualcuno venendo meno all'amicizia, all'affetto, mancando alla parola data o a un dovere: tradire la propria famiglia; tradire i giovani con insegnamenti sbagliati; tradire l'ospitalità di qc.; tradire un ideale


Tradire una donna, prometterle falsamente amore


Tradire la moglie, il marito, venir meno alla fedeltà coniugale


(est.) Deludere: ha tradito le attese di tutti


Tradire la propria coscienza, operare contro ciò che si rispetta o in cui si crede


Tradire la verità, occultarla o mentire


Tradire un segreto, divulgarlo, renderlo noto


Non corrispondere esattamente, non esprimere fedelmente: la parola spesso tradisce il pensiero


Tradire un testo, interpretarlo o tradurlo in modo inesatto o incompleto.


(fig.) Mancare, venir meno, ingannare: se la memoria non mi tradisce.


Rivelare, scoprire involontariamente, lasciare trasparire ciò che dovrebbe rimanere nascosto: è un errore che tradisce la sua negligenza; con questa risposta tradisci il tuo pensiero; non tradiva il suo turbamento.


Consegnare per tradimento: tradire la città al nemico.


v. rifl. Manifestare involontariamente pensieri, idee, sentimenti, propositi: è riuscito a rispondere senza tradirsi.


(dal vocabolario Zingarelli, Zanichelli Editore)



Manzoni


[…] Renzo intanto camminava a passi infuriati verso casa, senza aver determinato quel che dovesse fare, ma con una smania addosso di far qualcosa di strano e di terribile. I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi. Renzo era un giovine pacifico e alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d'ogni insidia; ma, in que' momenti, il suo cuore non batteva che per l'omicidio, la sua mente non era occupata che a fantasticare un tradimento. Avrebbe voluto correre alla casa di don Rodrigo, afferrarlo per il collo, e... ma gli veniva in mente ch'era come una fortezza, guarnita di bravi al di dentro, e guardata al di fuori; che i soli amici e servitori ben conosciuti v'entravan liberamente, senza essere squadrati da capo a piedi; che un artigianello sconosciuto non vi potrebb'entrare senza un esame, e ch'egli sopra tutto... egli vi sarebbe forse troppo conosciuto.


[…]


(Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap. II)




Cabala del lotto


Se sognate di esercitare un piccolo commercio, preparatevi al tradimento e alla persecuzione. Il numero da giocare: 44


Se sognate il tradimento, avrete a che fare con la giustizia. I numeri da giocare: 8, 46, 80




Baci Perugina


Giove, dall'alto, ride dei falsi giuramenti degli amanti. (Ovidio)


La bocca mi baciò tutto tremante.


Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:


quel giorno più non vi leggemmo avante. (Dante)


Mai nessuno è tradito dall'amore puro. (Jaufrè Rudel)




Tradimenta


Menta (Menta viridis). E' una pianta moto diffusa e conosciuta. Narra la leggenda che la ninfa Minta, amata dal dio Plutone, venne trasformata in vegetale dall'adirata Proserpina in collera per il tradimento dello sposo. E così nacque la profumata menta.

Le parti utilizzate sono le foglie e le sommità fiorite. Contiene anche un olio essenziale, il mentolo che trova impiego nella preparazione di dentifrici e colluttori.

Essa ha proprietà stimolanti, antisettiche, analgesiche, carminative, ecc.


(http://barabba.deis.unical.it/Calabria_Tour/pollino_tour/menta.htm)



 

Avere le corna, avere le corna a sette palchi, avere più corna che capelli, avere più corna di un cesto di lumache: essere tradito dal proprio coniuge.





"Ma non è vero!" fece Antonio dolcemente. "Non lo voglio sapere da te se è vero! Però dico: santo Iddio, quel come si chiama?…quel conte, ha più corna lui che un paniere di lumaconi, tutti gliel’hanno fatta sotto gli occhi, e non si è accorto mai di niente! Doveva venire da Catania quel minchione di mio figlio per farlo diventare geloso!". (V. Brancati, Il bell’Antonio)



Mettere le corna: tradire il proprio coniuge e, per estensione, cambiare un fornitore abituale; tradire una consuetudine.





E al mattino, appena sveglio, diceva alla moglie: "Quella lo riempirà di corna dalla testa ai piedi, e dai piedi alla testa". (N. Ginzburg, Le voci della sera)



… mia moglie le corna proprio se le meriterebbe. Fa di tutto per esasperarmi di modo che io abbia come legittima rivincita il diritto di andare a letto con un’altra, tuttavia bisogna dire che come principio generale mi ha infuso anche parecchio timore di metterle le corna e in verità giunto al momento buono penso sempre per l’amor di Dio chissà che casino sarebbe capace di piantarmi se la tradissi…(G. Berto, Il male oscuro)



… Giulio prese la parola e disse: "Noi gemelli, nostro padre ce lo ricordiamo appena. Ma pressappoco morì avanti che nascesse la più piccina, se no perché sarebbe venuta rossa dal momento che noi siamo mori? Mia madre era una donna onesta, non metteva le corna a nessuno". (V. Pratolini, Allegoria e derisione)



"li colgo anch’io quegli sguardi. Ma tu che pensi, che si prendano qualche piacere insieme?". "Mai no, signora. Sono troppo fedeli all’imperatore, tutti e due. Non si fanno le corna all’imperatore!".(L. Mancinelli, Gli occhi dell’imperatore)


 



Adorno


Chi dopo aver amato, tradisce l’amore, non rovina solo l’immagine del passato, ma il passato stesso. (Theodor Wiesengrund Adorno, Minima moralia: Parte terza – 1946-47, 106 – Tutti i fiorellini)




Gesù


Questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. (La Bibbia, Nuovo testamento, Vangelo secondo Matteo: 26,34)




Fo


Dapprima ti faranno diventare tutto dorato, tutto d’oro, dalla testa fino ai piedi, poi questi chiodi di ferro te li faranno tutti d’argento, […] e tutto questo a te, che ti sei sgolato a parlar loro della povertà. Per giunta questa tua croce dolorosa la pianteranno dappertutto: sopra gli scudi, sulle bandiere da guerra, sulle spade, per uccidere gente come fossero vitelli, uccidere nel tuo nome, tu che hai gridato che siamo tutti fratelli, che non si deve ammazzare. Hai già avuto un Giuda? Bene, ne avrai tanti come formiche di Giuda, a tradirti, ad adoperarti per incastrare i coglioni! Dammi retta, non vale la pena…[parla il matto rivolgendosi a Gesù Cristo]. (Dario Fo, Gioco del matto sotto la croce)




Cèline


Tradire, si dice, è presto detto. Bisogna anche cogliere l’occasione. E’ come aprire una finestra in prigione, tradire. Ne hanno voglia tutti, ma è raro che ci riesci. (Louis-Ferdinand Cèline, Viaggio al termine delle notte).




Grass


In fin dei conti si tradisce solo ciò che si ama. (Günter Grass, Il rombo: al settimo mese. Il viaggio a Zurigo)




Plauto


Altera manu fert lapidem, panem obstentat altera. [In una mano tiene il sasso, con l’altra mostra il pane]. (Tito Maccio Plauto, Aulularia: atto II,sc.2).




Shakespeare


Giuro che è meglio esser tradito davvero, che saperlo si e no. (William Shakespeare, Otello:III,3)




Wilde


Chi è fedele conosce soltanto il lato volgare dell’amore; l’infedele ne sa il lato tragico. (Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray: cap.I)




Stendhal


La fedeltà delle donne nel matrimonio, quando non ci sia l’amore, è probabilmente cosa contro natura. (Stendhal, L’amore: L.II, cap.LVI-bis)




Metastasio


E’ la fede degli amanti


come l’Araba fenice:


che vi sia ciascun lo dice,


dove sia, nessun lo sa.


(Pietro Metastasio, Demetrio: atto II, sc.3)




Kraus


Quanto poco c’è da fidarsi di una donna che si fa cogliere in flagrante fedeltà! Oggi fedele a te, domani a un altro.


(Karl Kraus, Detti e contraddetti: Detti e contraddetti)




 

Giuda


Il tradimento di Giuda: la Fuga degli Apostoli



Dante

Ma se le mie parole esser dien seme che frutti infamia al traditor ch'i' rodo, parlar e lagrimar vedrai insieme. (La Divina Commedia, Inf. – XXXIII)

DA http://www.enel.it/it/enel/magazine/golem/ArchivioGolem/Golem19/FArtIlTradimento.htm



IL TRADIMENTO - Parte II

di Cinzia Perazzolo


E continuando la nostra romantica passeggiata tra i "grandi" della canzone italiana, che hanno affrontato "classicamente" la tematica del tradimento, è assolutamente inevitabile l'incontro con un maestro: Lucio Battisti. Sarebbe goffo e inutile soffermarsi ad introdurre il personaggio Battisti insieme al suo "alter ego" Giulio Rapetti, in arte Mogol; diventa quindi più facile e divertente passare subito a descrivere quante volte e con quali modalità il tema del tradimento sia stato messo in musica nelle indimenticabili ed indimenticate melodie di uno dei più amati artisti della musica leggera italiana.


29 settembre è un brano del 1967 che inaugura la collaborazione tra Battisti e l'Equipe 84. E' una prova di portata decisamente innovativa, che propone il tema del tradimento in una cornice realistica, vedi la precisazione temporale, dove, dentro ad uno scenario di vita quotidiana, si realizza l'imprevedibile:

Seduto in quel caffè io non pensavo a te...

...poi d'improvviso lei sorrise

e ancora prima di capire

mi trovai sottobraccio a lei

quasi come se non ci fosse che lei

E' come un puzzle di tanti attimi, la città, il ristorante, la discoteca e poi a casa, in una girandola di continue e nuove emozioni. Il secondo riferimento temporale


Giornale radio: oggi 30 Settembre

arriva preciso, quasi come una cesura tra quell'incantato momento di incoscienza e la consapevolezza di un sentimento consolidato e presente:

Mi son svegliato e

e sto pensando a te

ricordo solo che,

che ieri non eri con me...

...parlo, rido e tu, tu non sai perché

La storia d'amore è destinata a durare, secondo un modello un po' retrogrado che vede il maschio "felice e vincente" e la femmina, ahimè, "becca e contenta".


Tutt'altro tipo di figura femminile è invece quello descritto nel brano, ancora del 1967, Non è Francesca.


L'ignaro "becco e contento" è, questa volta, il maschio, pronto a giurare sulla fedeltà dell'amata e a non rassegnarsi nemmeno di fronte alla più spietata evidenza. L'attacco va subito ad esplicitare questo tentativo, quasi commovente, di negazione della realtà:

Ti stai sbagliando chi hai visto non è, non è Francesca...

E sarà quindi un continuo tentativo di affermare verità ritenute disperatamente certe:

Lei è sempre a casa che aspetta me, non è Francesca...

Nemmeno ipotizzabile l'ombra di un'altra figura maschile:

Se c'era un uomo poi, no, non può essere lei...

Ed il motivo è semplice, chiaro, ancora una volta assoluto:

Francesca non ha mai chiesto di più,

chi sta sbagliando son certo sei tu,

Francesca non ha mai chiesto di più perché lei vive per me

Certo qualche segnale potrebbe creare l'equivoco:

Come quell'altra è bionda però, non è Francesca,

era vestita di rosso, lo so, ma non è Francesca

Anche la fisicità di Francesca è da ritenersi inviolabile:

Se era abbracciata poi, no, non può essere lei

Tenera e struggente è la storia di quest'uomo ridicolo.


La donna - diavolo torna a farsi angelo solo nei sogni e in uno dei pezzi "cult" della storia della musica italiana: Mi ritorni in mente.

...un angelo caduto in volo,

questo tu ora sei,

in tutti i sogni miei

come ti vorrei

Mi ritorni in mente rimane scolpita nell'immaginario collettivo proprio per quel brusco passaggio, ampiamente sottolineato dalla melodia, che rappresenta l'inequivocabile spia dell'imminente fine:


Ma c'è qualcosa che non scordo

quella sera, ballavi insieme a me

e ti stringevi a me

all'improvviso, mi hai chiesto

lui chi è lui chi è

un sorriso e ho visto la mia fine sul tuo viso,

il nostro amor dissolversi nel vento

ricordo sono morto in un momento

E anche noi non possiamo fare altro che ricordare quante volte, per amore, stupidità, immaturità o altro, abbiamo creduto di morire, sul serio, anche per un solo momento.


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Il Tradimento


DALLA CRISI ALLA CRESCITA DI COPPIA


Pubblicato sul suppl. al n.179 Marzo1998 di Rome Gay News, Consoli ed.

Di Claudio Manucci, psicologo


Per capire meglio il significato psicologico del tradimento, puo' essere utile descrivere brevemente il significato della fedelta' nell'ambito di una coppia. Colui che ama, desidera lo sviluppo del partner, ama la possibilita' che il proprio partner diventi una Persona, intendendo dire con questo termine la capacita' dell'essere umano di amare ed essere amato, di raggiungere un livello di autonomia, di sintetizzare armonicamente in se' gli opposti, di pervenire ad un funzionale equilibrio psicologico. Il nostro divenire Persona comincia gia' nella famiglia di origine, ma si puo' affermare che Ë proprio nel rapporto di coppia che il singolo riceve la maggiore spinta a trascendere il proprio egoismo e ad imparare ad amare.


Fedelta' e' in quest'ottica, credere nella potenzialita' dell'altro di divenire Persona, di divenire cio' che e' ed intende essere. Nella fedelta' al progetto di crescita del partner, noi possiamo scontrarci con i nostri bisogni, con i nostri ideali di coppia e con l'ideale di cio' che l'altro debba essere. E' evidente come questo discorso sulla fedelta' abbracci significati piu' vasti e profondi della fedelta' intesa unicamente come sessuale. La fedelta' sessuale, il giuramento di fedelta', forse hanno come scopo la sicurezza come rimedio alla nostra personale insicurezza.


Per esempio se io sono insicuro, dipendente, non libero, ho bisogno di controllare l'altro, di stabilire delle regole ferree, di fare un 'contratto' rigido, prescindendo dal dono dell'amore, dalla scelta libera di amare o non amare. In questa concezione non c'e' spazio alla crescita e al donarsi. In un rapporto libero da controllo dell'altro, bisogna accettare che il partner senta pienamente di essere libero, di essere se stesso, di appartenere a se stesso e, questo, spesso contrasta con le nostre aspettative e con i nostri bisogni. In un rapporto di crescita, in un rapporto di amore autentico e non egoistico, io accetto il dolore di donare all'altro la liberta' di cui ha bisogno per crescere assieme. Donare all'altro questa liberta' e', in realta', un compito durissimo per il nostro egocentrismo: vorremmo che tutto cio' che riguarda il nostro partner ruotasse intorno a noi: la rinuncia di questa pretesa e' una specie di morte interiore. Ma questa morte interiore, se esiste la disponibilita' e la volonta' di crescere insieme, cementa la coppia anziche' dividerla. In questo discorso si inserisce il tema del tradimento.


Talvolta tradire il proprio partner puo' equivalere ad essere fedele a noi stessi: si puo' tradire infatti, in nome di una fedelta' piu' alta e profonda, quella a noi stessi. Poniamo il caso di una persona che viva nei confronti del proprio partner una forte dipendenza: senza l'altro non puo' vivere, non riesce a reggersi con le proprie gambe. Ebbene, e' possibile che questa persona tradisca il proprio partner da cui dipende in modo totale, nel tentativo di ridurre la dipendenza psichica. Colui che tradisce, in questo caso, sta compiendo un passaggio importante, anche se non l'unico, per recidere il cordone ombelicale che lo lega al partner. Costui si allontana momentaneamente non dal partner reale tradito, ma da cio' che il partner significa per lui. Certo il dolore del 'tradito' e' immenso, e' appunto un morire. Costui puo' accettare questa morte interiore, sperando che ingeneri un cambiamento, sperando che questo atto di amore cosi' forte da superare ogni egoismo faccia crescere il partner, oppure puo' non accettare questo dolore e chiudersi nel suo egoismo e nella rabbia di partner tradito.

Questo dono d'amore, questa attesa che l'altro cresca e' realmente un morire a se stesso per donarsi all'altro, perche' l'altro, il 'traditore', puo' non ritornare piu', puo' imboccare una strada che l'allontana definitivamente.


E sara' fonte di incalcolabile sofferenza domandarci se il tradimento corrisponda a un movimento di crescita o e' l'espressione di una confusione distruttiva, vendicativa, infantile. Ma avremo, comunque, amato nell'unico modo in cui vale la pena di amare: nella crescita dell'altro e nella liberta' dell'altro! L'illusione di poterci fondere con un altro, oltre che...illusoria, e' pericolosa. L'altro diventa lo schermo di tutte le nostre aspettative e questo, inevitabilmente, ci portera' alla delusione: nessuno puo' reggere un simile carico di 'doveri!' Una volta 'traditi', il passo successivo sara' quello di attribuire al partner la ragione di tutti i fallimenti della coppia. L'altro diventa colpevole di non averci dato abbastanza o di non averci saputo dare cio' che cercavamo. L'altro e' portatore di una colpa ben piu' tremenda che averci tradito fisicamente: la vera colpa e' non aver incarnato completamente e per sempre il nostro ideale di partner. Il tradimento, in genere, non e' imputabile soltanto ad uno deicomponenti della coppia. Spesso il tradito da tempo presagiva il dramma, ma aveva bisogno di negarlo perche' aveva investito tutto sull'altra persona. Alla luce di tutto cio', si intuisce come non sia possibile chiamare amore la passione che ci lega all'altro, il possesso del suo corpo e dei suoi spazi. La liberta' dell'altro e' vitale non solo per la sua crescita ma anche per la crescita del partner.


Se impedisco all'altro di crescere, di fatto lo impedisco anche a me stesso, perche' la creazione della mia Persona passa anche attraverso l'amore e la relazione con e per l'altro. Un amore che supera l'egoismo e' difficilissimo da realizzare, ma puo' essere un obiettivo prezioso verso cui indirizzare le nostre energie, perche' alla fin fine ci ritorna in termini di autostima, sviluppo della capacita' di amare, liberta' e risorse personali. Il tradimento dunque e' un potente stimolo all'autoconoscenza e quindi al cambiamento. E' un momento imprescindibile per ri-considerare dentro di noi il significato da attribuire al nostro attaccamento per l'altro e alla nostra autonomia, al nostro desiderio di sicurezza e al nostro bisogno di sentirci liberi. E anche contattare una parte che, seppure attribuita all'altro, al 'traditore', tuttavia ci appartiene: il nostro desiderio di tradire, che l'altro ha cosi' palesemente incarnato; scopriamo che, spesso, la fedelta' a tutti i costi che abbiamo imposto quale regola della coppia, e' un baluardo a difesa dei nostri stessi impulsi sessuali. Il tradimento invece ci costringere a porci domande sulla nostra partecipazione attiva nella coppia, puo' farci scoprire che il nostro investimento nell'altro era stato frettoloso e non basato su di una serena conoscenza reciproca, su una relazione d'intimita' e d'impegno progettuale, fondamentali per la costruzione di una relazione (duratura?) di coppia.


BIBLIOGRAFIA:

ALBERONI, F.: "Innamoramento e amore", Garzanti, 1979

CARLI, R.: "Attaccamento e rapporto di coppia", Cortina, 1995

CAROTENUTO, A. : "Amare tradire", Bompiani, 1991

DAVID: "La dimensione amorosa", Liguori, 1982

FROMME, E.: "L'arte di amare", Il Saggiatore, 1956

MERCURIO, A.: "Amore e Persona", Bulzoni, 1976

VERDE-PALLANCA: "Illusioni d'amore", R. Cortina, 1984

WILLI, P.: "La collusione di coppia", F. Angeli, 1993


Una sentenza sulla responsabilità della separazione

E' adulterio tradire col pensiero

(Cassazione 9472/99)

   

   

E’ tradimento anche l’"adulterio apparente". La Corte di Cassazione punisce l’amore "platonico", considerando tradimento - rilevante ai fini dell’addebitabilità della separazione – anche l’infatuazione per un’altra persona, anche se non vi sia stata una relazione sessuale. Infatti, la passione non corrisposta per un autista di autobus è costata cara ad una signora di Ravenna, che si è vista addebitare la separazione dal marito venuto a conoscenza dell’accaduto. Secondo i Supremi Giudici il tradimento non si consuma necessariamente a letto e se, dopo molti anni di matrimonio, la moglie si lascia andare ad una passione non corrisposta – dando luogo ad una "relazione apparentemente adulterina" – si rende responsabile "per colpa" ai fini della pronuncia di separazione, con tutte le conseguenza di ordine patrimoniale. La Cassazione ha infatti accolto il ricorso del marito della donna contro la sentenza della Corte di Appello di Bologna che aveva escluso che la responsabilità della fine del suo matrimonio fosse da imputare al "corteggiamento insistente, ma inutile, che la moglie rivolgeva ad un conducente di autobus, con il quale non vi era mai stata alcuna relazione sessuale. Infatti la signora, che aveva tempestato l’autista di bigliettini e telefonate, era stata respinta dall’uomo, il quale aveva informato il marito della vicenda. La Suprema Corte ha così ritenuto che un comportamento siffatto, sebbene non sfociato in una vera e propria relazione sessuale, sia censurabile in quanto "ingiurioso" nei confronti del coniuge e contrario ai "doveri che derivano dal matrimonio". (8 settembre 1999)  


Sentenza della Corte di Cassazione n. 9472, depositata il 7 settembre 1999



www.akkuaria.com : I GIOVANISSIMI E LA FEDELTÀ


La metà dei giovani è tendenzialmente fedele, mentre l'altra si divide tra chi teorizza il tradimento e chi è ancorato alla fedeltà, ma aperto a nuove opportunità. Dice una fedele: «Non so fino a che punto si può avere soddisfazione da un rapporto occasionale, soprattutto la donna, che necessita di un coinvolgimento più sentimentale, più mentale che fisico. Per l'uomo è più una questione fisica, l'uomo viene, non è che...». «Ho molte storie, - dice invece un infedele - ad esempio da una settimana mi sono lasciato con una ragazza con cui stavo da 5 mesi e mi sono messo con una che ho conosciuto in una discoteca. Poi ho conosciuto la sua amica e adesso sto con lei... Cioè, non riesco ad aver un rapporto stabile, dopo poco le lascio».




Cosmopolitan

Perché ha l’amante?


Oggi alcune teorie sostengono che la natura avrebbe programmato l’uomo per l’infedeltà.

Secondo un’inchiesta dell’Asper il 70% degli uomini italiani dichiara di “aver tradito la propria partner almeno una volta negli ultimi cinque anni”. Gli uomini tradiscono più delle donne e non è una tendenza soltanto italiana.

Una ricerca condotta in 14 Paesi del mondo, ha riferito che il 40% degli uomini è stato infedele almeno una volta nella sua vita mentre solo il 28% delle donne ha fatto lo stesso.


E se tutti questi dati statistici non bastassero a consolarci se lo scoprissimo con un’altra e non servissero a curare il nostro ego ferito, ci sono pure delle spiegazioni scientifiche che “giustificherebbero” il fedifrago.

Infatti, come sostengono gli ultimi studi antropologici, nel Dna dell’uomo è insito uno stimolo che lo spinge a fecondare il maggior numero di donne e, spiega Emmanuele A. Jannini, docente di Andrologia all’Università dell’Aquila, “Più si accoppia con donne diverse, maggiore sarà il suo ‘successo biologico’: ciò che spinge inconsciamente gli uomini al tradimento è dunque la conservazione della specie”.

Però tutto questo non ci aiuta a capire perché lui è stato con un’altra, quando magari a noi tutto sembrava perfetto e meraviglioso. Così cominciano le domande, i sensi di colpa e l’esigenza, quasi incontrollabile, di capire il perché.


Ma non troveremo mai un vero motivo, un vero perché, a meno che lui non sia davvero innamorato della sua amante. Il più delle volte sfoderano giustificazioni assolutamente incredibili, ma non per questo meno dolorose per chi è stata tradita.

Lo fanno perché così possono sentirsi “machi” oppure perché cercano la varietà o ancora sono indotti al tradimento dalla situazione o dagli amici e, infine, la pugnalata finale sarà: “Amo solo te, l’ho capito soltanto adesso!”



T E S T :   T R A D I R E   È   U N A   M E D I C I N A ?

Le conseguenze del tradimento


È vero che la passione trascina, ma un momento di attenta valutazione prima di imbarcarsi in un tradimento può essere fondamentale.

Prima di tradire, bisogna riflettere sulle conseguenze che ciò può avere sul partner abituale, visto che il tradimento presuppone che ci sia qualcuno da tradire. Ad esempio, se il partner "ufficiale" è fedelissimo, e ritiene la fedeltà la base del vostro rapporto, fate attenzione: scoprire un tradimento anche piccolo può equivalere a una folgore che brucia amore e fiducia insieme.

Se il partner è generoso, e fa di tutto per rendervi felice, il vostro tradimento può ferirlo troppo.

Se voi stessi avete un'educazione morale rigidissima, che considera il tradimento un peccato mortale, metterlo in atto potrebbe costarvi dei sensi di colpa molto pesanti.

Se la persona con cui effettuate il tradimento vuole sposarvi, e voi no, questo potrebbe dare dei problemi a tutti.

Se la persona con cui tradite è di quelle che se ne vantano in giro, il "poi" potrebbe essere sgradevole. Attenzione, quindi, soprattutto se siete di quelli che debbono "dire tutto": valutate bene con chi avete a che fare, il partner, l’amante e voi stessi, affinché un momento giocoso non si trasformi in un problema!